Natural sound - Assoc.Cult.LaZerla

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Natural sound





Il nostro gruppo è composto da elementi che, oltre che suonare nella Zerla, militano anche in altre formazioni: c'è chi suona folk con altre realtà musicali e teatrali, c'è chi compone canzoni proprie in ambito folk-celitico, chi suona musica sacra e non manca neppure chi suona musica rock in cover-band.  Per cui nel corso degli anni ci siamo tutti abituati ad utilizzare strumenti amplificati con pickup, o comunque microfonati ricoorendo quasi sempre, invitabilmente, all' utilizzo di effettistica più o meno elaborata che può andare dalla semplice di-box di bilanciamento del segnale, fino all'utilizzo dei multieffetti. Naturalmente ci siamo anche abituati ad utilizzare le spie ed gli ear monitor sul palco ed a sentirci completamente circondati dalla nostra musica affidando ad un tecnico del suono il bilanciamento dei volumi e le scelte timbriche degli strumenti e voci.

  

Tuttavia con la Zerla abbiamo fatto la precisa scelta di riportare il suono il più vicino alla sua fonte originale, e per questo abbiamo deciso di dare vita ad una forma espressiva che abbiamo denominato NATURAL SOUND, situazione nella quale dispieghiamo le voci completamente in acustico o, se il locale è grande e non si può evitare l'amplificazione, utilizziando solamente due microfoni panoramici professionali collegati direttamente a due casse di alta qualità per avere un suono completamente "trasparente".
 
Questo fa sì che anche quando di trovassimo nella assoluta inevitabilità di doverci per forza amplificare, tuttavia la sensazione del pubblico è che non esista, o quasi, alcuna forma di amplificazione in quanto ciò che l'impianto restituisce è esattamente quello che si sente sul palco: tutte le dinamiche, i rapporti sonori tra le voci, il suono degli strumenti sono gestiti direttamente da noi sul palco.
 
Questo naturalmente ci ha richiesto una grande sforzo per superare l'abitudine all'utilizzo di comode attrezzature come riverberi, antifeedback, pickups, preamplificaotri, monitor personali e spie, e richiede una costante autodisciplina nel corso del concerto, soprattutto visto che ci troviamo quasi sempre in presenza di frequenti cambi di strumenti da parte di cuiascuno di noi e quindi trovandoci a dover gestire le dinamiche con notevole attenzione reciproca.
 
E' una scelta che il pubblico fino ad ora ha apprezzato moltissimo e ciò chi ha convinto che gli esperimenti sonori di "amplificazione trasparente" restituisco al suono quel calore naturale che nessun impianto, per quanto elaborato, può dare e rende particolarmente diretto il rapporto con chi ci ascolta.






 
 
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